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Itinerario d'Avvento 2015: la Prima Domenica

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Domenica 29 Novembre inizia il tempo di Avvento, periodo che ci porterà al Natale, e per vivere questo tempo al meglio, in attesa della vera festa che significa il Natale -ovvero la nascita di Nostro Signore Gesù- prepariamoci al meglio.

La parola Avvento significa 'venuta-attesa', è tempo di preparazione al Santo Natale, e dura quattro settimane.
Viviamo quindi questo tempo (non semplicemente facendolo passare) e al meglio (in maniera propositiva ed attiva), sentiamolo, accendiamo la prima candela della corona dell'Avvento (riscopriamo il suo significato, se non lo conoscete cliccate qui), viviamo questo periodo con gioia e luce nei cuori.

Ascoltiamo la parola di Dio, capiamola, mettiamola in pratica.

In questo ''Itinerario d'Avvento'' ci farà compagnia Fra Francesco Mauro del Grosso, sacerdote e frate francescano.
In molti forse gia lo conoscete, è noto per la giovialità e la sua capacità di entrare dritto al cuore delle persone che conosce.

Leggiamo il Vangelo di domenica prossima, e meditiamolo con le parole di Fra Francesco.
Il pensiero chiave, l'insegnamento che ci da il Vangelo questa Domenica è:
''State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita'' ''Vegliate e Pregate ogni momento''



Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,25-28.34-36 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

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I domenica di Avvento Anno C

Commento di Fra Francesco Mauro.

Leggendo il Vangelo ho la sensazione di cogliere tre momenti esistenziali. 

Il primo momento: la paura.
«Gli uomini moriranno di paura», dice Gesù.
E quasi a marcare questo turbamento profondo, parla anche di angoscia e di ansia.
La ragione della paura è presente in ogni tempo.

Il secondo momento, legato al primo, è la dissipazione.
«State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano…»
Chi avverte la minaccia della paura si difende. Tenta di scongiurarla, di esorcizzarla, di dimenticarla…tenta di non pensarci.
La Dissipazione: una sorta di offuscamento della coscienza…si vive rimuovendo i dati più laceranti dell’esistenza. Si vive in quel tipo di menzogna che non viene spesa che per ingannare se stessi.

Il vangelo parla di ubriacatezze…ma le ubriacature sono di diverso tipo: affanni della vita, religioso…già religioso. Spuntano cenacoli e sette da tutte le parti: pare che ci sia un maggior bisogno di preghiera. Qualcuno arriva a dire che si assiste a una ripresa del senso religioso. Certo! Ma che vuol dire questo? È fede o paura? È consapevolezza o è dissipazione? È un voler aprire gli occhi o chiuderli?
«State bene attenti», dice il Vangelo, che propone il superamento della paura attraverso un’altra via: «Vegliate e Pregate ogni momento»: è il terzo momento esistenziale.
Non dice solo di pregare, dice di pregare con animo desto e consapevole, con senso critico, con il cuore acceso e in tumulto, con il coraggio di chi vuol conoscere tutta la verità!

Pregare avendo il quadro completo della propria vita, la propria realtà che non deve fare paura, ma invece attraversa la realtà…diventando un attento osservatore della vita e che cosa scopre? Che il mondo è minacciato, molto! Il vero credente, allora non si illude ma vive di una Amore che oltrepassa, quasi squarciando il velo del tempo, tutta la Storia dell’uomo e ancora una volta propone Parole di Pace e di Misericordia.

È la Promessa di Dio: «Alzate e levate il capo!» non c’è ragione per essere prostrati dalla paura o affondati dalla dissipazione. Un invito alla Speranza, nonostante tutto.
Si ama questo nostro tempo, questa nostra storia, confusa eppure appassionante, i fratelli che incontriamo esposti alla paura e alla dissipazione, ma avvolti dalla pietà di Dio.

Si ama perché anche altri vedano…e vincano la paura…e levino il capo contemplando con noi i segni della speranza…nel volto indimenticabile di Gesù, “germoglio di giustizia”.

Pace e bene!


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