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Cosa significa curvy? La definizione aggiornata di taglie forti

Cosa significa curvy? La definizione (aggiornata) di taglie forti

 

Definizione della parola Curvy

Si sente sempre più parlare di diversità, di inclusione, di accettazione di 
se stessi e delle proprie caratteristiche in quanto individuo. In fin dei conti, 
l’unicità che contraddistingue ogni persona rappresenta la vera bellezza 
dell’essere umano. La comprensione e l’ammissione delle singolarità 
individuali consente di dar luce a inconsuete linee di pensiero, a creare 
differenti opinioni e punti di vista, a rispettare il diverso e a ripudiare molti 
standard e convenzioni sociali figli del proprio tempo.
 
Un classico argomento di discussione sono le taglie forti. Le cosiddette 
persone curvy, così chiamate per la presenza di forme più evidenti e in 
leggero sovrappeso rispetto alla media, si allontanano da quelli che in 
passato sono stati in alcuni casi gli standard di bellezza. 
 
Fortunatamente, grazie alla maggior apertura alla diversità di cui sopra, tali
standard stanno scomparendo e gli ultimi anni hanno visto fiorire 
aziende specializzate nella realizzazione e vendita di capi 
d’abbigliamento per curvy
 
 
Il rifiuto per l’imposizione di misure predefinite ha comportato una 
maggiore accettazione delle taglie forti anche nel campo della moda. Da 
questa apertura deriva la necessità di ridefinire cosa vuol dire taglia forte o,
piuttosto, che significato ha assunto ora. Per fare questo andiamo a 
ripercorrere nelle prossime righe la storia delle taglie forti, l’evoluzione 
dell’accezione del termine e il senso che è arrivato ad assumere 
oggigiorno.
 

L’evoluzione del concetto di taglia forte

 
Iniziamo subito dicendo che in molte culture del passato il corpo in 
sovrappeso era lo standard di bellezza. Identificato come sintomo di 
fertilità e benessere veniva ammirato, elogiato. Basti 
pensare alle famose figure di Venere, le statue raffiguranti corpi femminili 
rotondi e in carne, con seni molto importanti.
 
Anche durante l’età moderna, fino al XVIII secolo inoltrato, il corpo ideale 
era considerato essere formoso e in carne, come provano le 
rappresentazioni fatte dai pittori dell’epoca. Le linee curve e abbondanti 
erano viste come indice di benessere sociale, essendo correlate al concetto
di classe sociale.

Le differenti interpretazioni del passato dipendevano molto da fattori 
culturali ed etnici e cambiavano a seconda della localizzazione 
geografica. Parlando del mondo occidentale durante il 1800 la forma più 
ricercata in una donna era appunto quella curvilinea e sinuosa. Tuttavia, 
verso la fine del VIV secolo, molti artisti iniziarono a rappresentare donne 
asciutte e magre. È sufficiente osservare i lavori di artisti come Charles 
Dana Gibson per capire che il mondo femminile e la sua interpretazione 
corporea nel mondo occidentale stava cambiando. 
 
Nella prima metà del 1900 altri artisti si aggiunsero al sopracitato artista 
americano, come Matisse e Salvador Dalì, mentre altri come Picasso 
rimasero sul corpo più carnoso e curvilineo. 
 
L’arte seguiva in realtà l’immaginario collettivo e ne riproduceva i pensieri 
attraverso il disegno grafico. Il passaggio dall’elogio delle taglie forti ad una
maggiore apertura verso il magro dipendeva anche dal fatto che le 
principali case di abbigliamento, introducendo economie di scala nella 
produzione, si trovavano costrette ad ottimizzare i costi ed a produrre 
taglie più neutre, che si addicessero alla media della popolazione 
femminile. 
 

Le taglie forti ieri ed oggi

 
Se nella prima metà del ‘900 artisti come Matisse, Munch e Dalì avevano 
iniziato ad accennare linee più longilinee, nella seconda metà del secolo 
questa tendenza ha subito una rapida crescita. Se negli anni ’50 si può 
osservare una rivalsa delle taglie forti, la donna ideale degli anni ’70
diventa invece snella, alta e magra. Il corpo atletico e sportivo porta negli 
anni ’80 all’elogio delle top model, donne magrissime con corpi longilinei e
gambe slanciate. 
 
Negli anni ’90 l’idea di fisico ideale rimane quello del corpo asciutto, magro
e alto. Le principali icone del tempo, Kate Moss in prima fila, portano agli 
anni 2000 l’idea di corpo tonico e sportivo. Tuttavia, durante gli ultimi 15 
anni, complici i social, i corpi accettati hanno assunto forme sempre più 
diverse. Gli attori di Hollywood hanno sempre più caratteristiche fisiche 
differenti, mentre le cantanti più in voga si presentano sul palco con 
attillati vestiti che delineano corpi tutt’altro che ossuti.
 
In conclusione, dare una definizione di taglie forti non solo diventa 
difficile, ma risulta impossibile. Infatti, il concetto ha subito nel tempo 
cambiamenti radicali a seconda dell’epoca e del contesto sociale. Si può 
tuttavia asserire che, al giorno d’oggi, l’apertura emersa negli ultimi anni 
verso l’accettazione di qualunque forma e costituzione sembra 
fortunatamente minare la stabilità degli standard di bellezza classici.
 
 

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